Aromatiche, colorate e profumate sono coltivate per la loro bellezza ornamentale e soprattutto per la produzione alimentare.
Il timo, la lavanda, il basilico, la malva, il rosmarino e ancora il finocchio, la salvia, l’origano, la melissa sono tra le più coltivate. Negli ultimi tre anni le superfici agricole dedicate alla loro coltivazione sono più che raddoppiate, tanto che l’Italia è diventata uno dei primi cinque produttori europei. L’interesse verso queste piante, sia selvatiche sia coltivate, è in larga parte legato ai numerosi impieghi che se ne possono fare: in cosmetica e in farmaceutica, così come nella produzione di tisane e di altre bevande come i liquori.
Dalla lavanda al basilico: le proprietà delle officinali.
Ci sono diverse specie di lavanda comunemente presenti allo stato selvatico in Italia. La lavanda si presta per numerosi utilizzi: è raccolta in mazzetti e adoperata, ormai da secoli, come profumatore di ambienti; è lavorata per estrarne l’olio essenziale, che è molto utilizzato in profumeria, ma anche per realizzare gli infusi per la preparazione delle tisane provviste di proprietà antisettiche e analgesiche.
La malva, invece, trova ampio impiego in cucina perché ne sono commestibili i germogli, i fiori e le piccole foglie. Si può preparare un decotto a partire dalle foglie ed è possibile ottenere tisane con effetti lassativi ed emollienti, come l’ infuso di Malva e la Tisana Depurativa Le Stagioni d’Italia.